Quotidiano indipendente di economia e politica dei trasporti
08:41 GMT+1
CENTRO INTERNAZIONALE STUDI CONTAINERS
ANNO XXXVII - Numero 30 SETTEMBRE 2019
STUDI E RICERCHE
TRASPORTO MARITTIMO DI CONTENITORI: LE DIMENSIONI DELLE NAVI
CONTINUANO AD INCREMENTARSI MALGRADO SIA STAGNANTE LA CRESCITA DEI
VOLUMI
La crescita globale dei volumi containerizzati è
aumentata leggermente nel secondo trimestre dell'anno, con una
crescita nei primi sette mesi che ha raggiunto l'1,2% rispetto
all'appena 0,8% nel primo trimestre.
Fattori della domanda e tariffe di nolo
Malgrado questo aumento, le cifre della crescita restano nella
sostanza al di sotto di quelle a cui il settore era abituato, dato
che essa nei primi sette mesi del 2018 era equivalsa al 4,4%.
Queste basse cifre di crescita celano grandi differenze negli
sviluppi nei traffici di tutto il mondo.
In particolare si distingue un aumento del 5% delle esportazioni
dall'Estremo Oriente all'Europa.
Questa elevata crescita che dovrebbe verificarsi su questo
traffico è una buona notizia per il settore del trasporto
marittimo poiché le grandi distanze comportano un incremento
più che proporzionale della domanda tonnellatamiglia.
Malgrado questa crescita, le tariffe di nolo a pronti sul
traffico fra Estremo Oriente ed Europa hanno continuato a diminuire.
Il 30 agosto le tariffe a pronti erano scese del 24% dall'inizio
dell'anno e del 18,8% rispetto alla medesima settimana del 2018.
Il più ampio CCFI (China Containerized Freight Index) che
copre dieci porti in Cina e combina sia tariffe di nolo a pronti che
tariffe a lungo termine ha fatto segnare un meno marcato decremento
del 7% da agosto 2018.
Le tariffe in calo giungono malgrado i vettori abbiano annullato
le partenze su questa rotta nel tentativo di far salire le tariffe
di nolo.
Le cifre di Alphaliner mostrano che 42 partenze sono state o
saranno cancellate nei primi tre trimestri del 2019 rispetto alle 16
dello stesso periodo del 2018.
Un'altra zona che ha sperimentato elevati volumi di crescita è
la Costa Orientale degli Stati Uniti che da un anno all'altro
continua a fa registrare grandi volumi di crescita.
Secondo i dati della BIMCO, la crescita nella prima metà
dell'anno si è attestata al 7,2%, rispetto al 7,4% ed al
10,6% dei primi sei mesi rispettivamente del 2018 e 2019.
Malgrado ciò, le tariffe a pronti continuano a calare e
sono scese del 22,7% su base annua, di modo che costava 2.691
dollari per FEU il 30 agosto spedire un container da Shanghai alla
Costa Orientale degli Stati Uniti.
Tenendo conto di più porti e di altre tipologie
contrattuali, il CCFI è diminuito meno sensibilmente, in
ribasso del 4,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso agosto.
Gli elevati tassi di crescita sia sull'Estremo Oriente-Europa
così come nelle importazioni alla volta della Costa Orientale
degli Stati Uniti sollevano la questione se i contenitori vengano
inviati dall'Estremo Oriente alla Costa Orientale degli Stati Uniti
attraverso l'Europa.
Al contrario, altri importanti traffici containerizzati hanno
sperimentato una crescita più fiacca.
La guerra commerciale si è fatta certamente sentire nella
rotta dall'Estremo Oriente al Nord America, dove i volumi sono
calati dello 0,4% nei primi sette mesi dell'anno (fonte: CTS).
Allo stesso modo, le importazioni di contenitori pieni alla
volta della Costa Occidentale degli Stati Uniti nei primi sette mesi
del 2019 sono scese dell'1,5% secondo i dati della BIMCO.
Concentrarsi sulle esportazioni containerizzate dall'Estremo
Oriente piuttosto che sulla sola Cina dà una migliore idea
del rimescolamento delle filiere distributive verificatosi in
risposta alla guerra commerciale, in cui i vicini della Cina hanno
tratto vantaggio da alcuni dei suoi traffici perduti.
Se i contenitori vengano esportati dalla Cina o da altri paesi
dall'Estremo Oriente fa poca differenza per il settore del trasporto
marittimo containerizzato, fintantoché i volumi sono ancora
là.
Le importazioni containerizzate alla volta della Costa
Occidentale degli Stati Uniti hanno fornito un buon monitoraggio
degli effetti delle consegne anticipate, con una crescita relativa
all'intera annata nel 2018 pari al 4,6% nel corso della quale le
importazioni sono salite verso la fine dell'anno allo scopo di
scongiurare le tariffe più alte.
La crescita inferiore nel 2019 riflette il fatto che la
proporzione fra scorte e vendite resta alta, mentre l'attuazione dei
dazi e l'incertezza riguardo al futuro della guerra commerciale
restano significative.
Il rallentamento nel 2019 è la conseguenza inevitabile
dei dazi e dell'aumento delle scorte che ha dato impulso ai volumi
diretti alla volta della Costa Occidentale degli Stati Uniti nella
seconda metà del 2018.
Un'altra tornata di importazioni anticipate è stata resa
possibile dal Presidente statunitense Trump, il quale ha annunciato
che circa la metà dei nuovi dazi per 300 miliardi di dollari
subiranno un rinvio della propria data di attuazione da settembre a
dicembre.
Il ritardo può essere un tentativo di limitare l'impatto
sui consumatori nel periodo di Natale, mentre si profilano
all'orizzonte le elezioni del 2020.
Le merci a cui è stato concesso un po' di tempo in più
sono i beni di consumo dei quali la maggior parte delle importazioni
statunitensi provengono dalla Cina.
È pertanto probabile che i dettaglianti accumulino scorte
di queste merci prima che vengano attuati altri dazi, al fine di
rinviare il trasferimento dei costi aggiuntivi ai consumatori
statunitensi.
L'impatto sul trasporto marittimo potrebbe essere più
limitato in quest'ultima tornata dato che le merci sono per lo più
di alto valore e di volumi inferiori e pertanto hanno un minore
impatto sui volumi di trasporto marittimo containerizzato.
Il calo finora quest'anno dei volumi diretti alla volta della
Costa Occidentale degli Stati Uniti ha altresì comportato la
diminuzione delle tariffe di nolo a pronti che ora sono in ribasso
del 28,9% su base annua.
E le tariffe sono diminuite da 2.074 dollari per FEU in questo
periodo dell'anno scorso a 1.474 dollari per FEU ad agosto 2019.
Quanto alla Costa Orientale degli Stati Uniti, il CCFI mostra
una riduzione meno drastica rispetto allo SCFI (Shanghai
Containerized Freight Index) il cui indice è sceso dell'1% da
agosto 2018.
Le tariffe di noleggio da sei a dodici mesi per le
portacontainer più grandi sono aumentate rapidamente con
tariffe per le navi da 6.500 TEU più alte del 151% (24.500
dollari al giorno) il 30 agosto rispetto a quanto non lo fossero
all'inizio dell'anno.
Le tariffe di noleggio per le navi da 8.500 TEU sono aumentate
dell'88% (30.000 dollari al giorno).
Le tariffe di noleggio per le dimensioni navali minori sono
state assai stabili nel corso dell'anno, dato che quelle per una
nave da 700 TEU sono salite di 100 dollari dall'inizio dell'anno
sino a raggiungere i 5.000 dollari al giorno.
Novità della flotta
Dall'inizio dell'anno la flotta containerizzata è
cresciuta del 2,6% finora quest'anno, una percentuale che la BIMCO
prevede possa crescere sino al 3,5% entro la fine dell'anno.
Le consegne includono quattro navi più grandi della
precedente nave detentrice del record, la prima con una capacità
di 22.000 TEU che è stata subito seguita dalla consegna di
due navi da 23.756 TEU ed una da 23.656 TEU.
Le dimensioni della flotta delle ULCS (portacontainer di
grandissime dimensioni - 14.500 TEU ed oltre) andranno in una sola
direzione negli anni a venire, poiché queste navi si stanno
accumulando nel portafoglio ordini, con le navi già attive
talmente giovani che la demolizione è ancora molto lontana.
Delle 165 ULCS nella flotta attiva (attualmente attestata a 22,6
milioni di TEU) solo 8 hanno più di 10 anni, mentre 78
navigano da due anni o meno.
Queste navi ci saranno per i prossimi due decenni e ne
arriveranno molte altre.
Attualmente ci sono 71 ULCS sotto ordinazione, che ammontano ad
una capacità aggiuntiva di 1,3 milioni di TEU, il cui
contratto di tutte quante tranne quattro prevede la consegna da ora
alla fine del 2021.
Le quattro residue sono previste per il 2022.
Ulteriori undici sono state recentemente ordinate dalla
Evergreen e tutte quante presentano una capacità di 23.000
TEU.
Queste ULCS saranno impiegate nella rotta Asia-Europa in un
momento in cui le tariffe di nolo indicano che non c'è alcun
bisogno di capacità aggiuntiva mentre le partenze esistenti
vengono cancellate malgrado il tasso di crescita dei volumi del
5,2%, il che indica che non c'è alcuna urgente necessità
di queste ULCS in più.
Appena queste navi più nuove saranno immesse in servizio,
al posto di quelle più piccole, altre navi ancora
significative apporteranno altra capacità sulle rotte minori.
Poiché navi più grandi sono giunte sulle rotte
dall'Estremo Oriente all'Europa, le navi Neo-Panamax (da 10.000 a
14.499 TEU) si sono ritrovate ad essere impiegate altrove, una
tendenza che continuerà con navi sempre più grandi in
ingresso nei traffici minori.
L'effetto a cascata danneggia l'equilibrio di questi traffici
laddove c'è poca crescita della domanda.
Dal lato delle demolizioni, la portacontainer più grande
ad essere uscita dalla flotta finora nel 2019 aveva una capacità
di soli 5.364 TEU.
Le dimensioni medie delle portacontainer inviate ad un cantiere
di demolizione quest'anno sono state pari a 2.142 TEU.
L'attività di demolizione delle portacontainer si è
ripresa ad agosto e sta rispettando la tabella di marcia secondo le
aspettative della BIMCO per la quale 200.000 TEU usciranno dalla
flotta quest'anno.
In confronto, la BIMCO si aspetta consegne complessive nel 2019
per 967.000 TEU.
Prospettive
I tassi di crescita nei traffici interasiatici sono visti come
un indicatore di ciò che accadrà nelle rotte a lungo
raggio, poiché i volumi qui indicano il buono stato di salute
delle filiere distributive nella regione e pertanto quali merci
finite è probabile che vengano esportate dall'Asia nel
prossimo futuro.
Con un tasso di crescita dei volumi dello 0,8% nei primi sette
mesi del 2019, ci si può aspettare un basso livello di
crescita della domanda globale di trasporto marittimo
containerizzato per il resto dell'anno.
Il continuo rallentamento della produzione globale e più
in generale l'economia globale avranno conseguenze per il trasporto
marittimo containerizzato.
La BIMCO si aspetta che il moltiplicatore del PIL rimanga
attorno ad uno nel prossimo futuro.
Il rallentamento della crescita della domanda significa che,
malgrado le relativamente basse aspettative di crescita della flotta
che la BIMCO calcola al 3,5%, il fondamentale equilibrio del mercato
del trasporto marittimo containerizzato peggiorerà
quest'anno.
Per di più, date le attuali previsioni di crescita della
flotta nell'ordine del 3,2% nel 2020, è improbabile che
questo cambi molto l'anno prossimo, mentre il settore sprofonderà
ancora di più.
I costi delle riduzioni resteranno al centro del mirino per
essere in grado di superare la tempesta.
In aggiunta al peggioramento del fondamentale equilibrio, i
costi aggiuntivi del carburante dovuti al limite allo zolfo del 2020
dipingono un quadro inquietante per il resto del 2019 e per il 2020
per il trasporto marittimo containerizzato.
Come è stato sottolineato anche nell'analisi relativa
alle rinfuse secche, è probabile che l'eccesso di offerta di
capacità renda difficile agli armatori recuperare i costi
aggiuntivi del carburante.
(da: hellenicshippingnes.com/bimco.org, 17 settembre 2019)
- Via Raffaele Paolucci 17r/19r - 16129 Genova - ITALIA
tel.: 010.2462122, fax: 010.2516768, e-mail
Partita iva: 03532950106
Registrazione Stampa 33/96 Tribunale di Genova
Direttore responsabile Bruno Bellio Vietata la riproduzione, anche parziale, senza l'esplicito consenso dell'editore