Oggi il gruppo Ferrovie dello Stato Italiane ha presentato il piano industriale 2017-2026 che prevede investimenti per un totale di 94 miliardi di euro su un periodo di 10 anni, di cui 73 miliardi per le infrastrutture, 14 miliardi per il materiale rotabile e sette per lo sviluppo tecnologico. Nel corso dell'illustrazione del piano l'amministratore delegato, Renato Mazzoncini, ha specificato che più della metà delle risorse sono già disponibili, ovvero 58 miliardi, di cui 23 in autofinanziamento e 35 già stanziati nei Contratti di Programma.-
- Il nuovo piano industriale di FS Italiane stima la crescita dei ricavi dai nove miliardi previsti a fine 2016 fino ai 17,6 miliardi nel 2026 e un EBIDTA che in 10 anni punta a crescere da 2,3 a 4,6 miliardi. L'azienda ha specificato che si tratta di risultati che sarà possibile ottenere passando attraverso una rivoluzione operativa e culturale e assumendo un profilo più internazionale. In particolare, più del 70% della crescita prevista sarà associata ad azioni che escono dal perimetro attuale di FS. Inoltre, tra crescita, integrazioni e nuove acquisizioni, il numero di dipendenti del gruppo FS Italiane è previsto passare dai circa 69.000 attuali a circa 100.000.
-
- Nel solo segmento del trasporto delle merci sono programmati investimenti per 1,5 miliardi di euro, di cui 1,1 miliardi per il materiale rotabile, 300 milioni di euro per terminal e logistica e 100 milioni per l'information technology. Nel settore sono attesi ricavi per 2,1 miliardi nel 2026 rispetto ad un miliardo nel 2016. Relativamente al settore merci, l'obiettivo è la creazione di un polo unico della logistica, la nuova Mercitalia, che inizierà con la ristrutturazione delle attività cargo e la razionalizzazione dei vari operatori merci attivi nel gruppo, per evitare sovrapposizioni e massimizzare l'efficienza. Mercitalia opererà attraverso tre società - Mercitalia Rail, Mercitalia Logistic e Mercitalia Terminal - e avrà 4.000 dipendenti.
-
- Nel corso della presentazione del piano industriale la presidente di FSI, Gioia Ghezzi, ha annunciato anche il prossimo ingresso in Borsa di parte delle attività del gruppo nell'Alta Velocità e nella lunga percorrenza, con un'Ipo che dovrebbe essere portata a termine entro la fine del 2017.
-
- Le organizzazioni sindacali hanno evidenziato come il piano industriale di FS Italiane sia ambizioso, ma necessiti di approfondimenti. «Per quanto ambiziosi e suggestivi - hanno spiegato i segretari generali nazionali di Uil e Uiltrasporti, Barbagallo e Tarlazzi - i punti del nuovo piano industriale di FSI illustrati stamattina dall'amministratore delegato Mazzoncini presentano dei chiaroscuri che meritano approfondimenti. Da una parte ci trova molto d'accordo una maggiore connettività con i principali nodi del Paese per lo sviluppo sociale ed economico e il ritorno in RFI delle ex concesse per l'efficienza e la sicurezza. Dall'altra non è chiaro come il piano di investimento dell'azienda sia collegato al piano occupazionale così come i progetti di espansione ai miglioramenti del CCNL ed al benessere lavorativo».
-
- «Anche l'ipotesi di Ipo - hanno concluso Barbagallo e Tarlazzi - è tutta da verificare. Manteniamo una riserva nonostante la strategia del governo sia quella di ridurre il debito pubblico facendo ricorso alle privatizzazioni e quotazioni in Borsa dei migliori asset del Paese. Sono necessari approfondimenti che chiariscano garanzie e tutele del futuro dei lavoratori del comparto».
-
- Anche i segretari generali della Filt Cgil, Alessandro Rocchi, e della Fit Cisl, Antonio Piras, hanno concordato sul fatto che nel piano industriale «ci sono spunti interessanti in un progetto ambizioso ed impegnativo» ed hanno sottolineato che «l'occasione odierna non ha però fornito elementi sufficientemente dettagliati per esprimere già una valutazione».

|