«L'ingresso di China State Shipbuilding Corporation nel settore delle crociere in partnership con Carnival Corporation/Gruppo Costa e Fincantieri è una decisione strategica che ha ricevuto particolare attenzione e un forte sostegno dai leader del governo cinese e italiano». Lo ha sottolineato oggi Lei Fanpei, chairman del gruppo navalmeccanico cinese China State Shipbuilding Corporation (CSSC), intervenendo al forum dal titolo “The China-Italy business relationship - partnerships building the future” in svolgimento presso il Palazzo dei Congressi della Stazione Marittima Trieste e promosso dalla Fondazione Italia Cina e dal gruppo Costa Crociere in collaborazione con PwC Italia.-
- Negli ultimi cinque anni, infatti, il gruppo crocieristico americano Carnival con il suo marchio Costa e il gruppo navalmeccanico italiano Fincantieri hanno siglato una serie di accordi con il gruppo CSSC e con le autorità cinesi per assistere la Cina a sviluppare un cluster dedicato al settore delle crociere e alla costruzione di navi da crociera (
del 16 ottobre e 21 novembre 2014, 27 gennaio e 21 ottobre 2015, 4 luglio e 23 settembre 2016, 22 febbraio 2017 e 6 novembre 2018). «Attraverso le partnership con aziende internazionali leader come queste - ha specificato Lei Fanpei - costruiamo una intera catena industriale che include il design e le costruzioni navali, operazioni e supply chain, e promuoviamo insieme una crescita del sistema industriale creando un ecosistema virtuoso per una crescita sostenibile del settore crocieristico».-
- «Mai come in questo momento - ha sottolineato l'amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, intervenendo al forum - la Cina è un interlocutore importante a livello globale nello scenario economico e industriale e, grazie anche agli ottimi rapporti istituzionali sviluppati negli anni tra i due paesi, ha individuato nell'Italia un partner preferenziale. La nuova Via della Seta è la via scelta dalla Cina per la sua espansione nel mondo dall'Asia, all'Africa, all'Europa e in tale contesto - ha spiegato Bono - Fincantieri da tempo ha intravisto le straordinarie potenzialità di partnership industriale rappresentate da questo grande Paese. Agendo come first mover in ambito navalmeccanico infatti, ci siamo accreditati come il gruppo che collaborerà con la Cina per la creazione di un'industria cantieristica locale e per lo sviluppo di una supply chain dedicata alle attività crocieristiche, ma anche cantieristiche e marittime in generale. Attraverso questa joint venture infatti Fincantieri oggi è in grado di creare in Cina ulteriori opportunità di sviluppo anche per le piccole e medie imprese italiane del proprio indotto, consolidando con successo i rapporti con i maggiori gruppi del settore in Cina, e allo stesso tempo di continuare a fare altrettanto in Occidente, sfruttando il boom del comparto crocieristico e mantenendo le leadership acquisite».
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- «È significativo peraltro - ha proseguito Bono - che per questo ambizioso progetto la Cina abbia scelto i due migliori player presenti sul mercato: Fincantieri come partner industriale e Carnival per la parte armatoriale, leader mondiale nel settore crocieristico e principale cliente di Fincantieri. Tale joint venture oggi rappresenta una delle principali operazioni di collaborazione industriale tra Cina e Italia e potrà consentire in futuro lo sviluppo di nuove partnership tra le due società». «Il progetto cinese - ha concluso bono - è grandioso e un'imperdibile opportunità per l'Europa perché non va dimenticato che la Cina è un paese complesso e interessato all'unità, all'autonomia, alla competitività dell'Europa e questo rafforza l'importanza per l'Italia di guardare oggi più che mai in quella direzione».
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- Nel corso del forum è stato evidenziato che nel periodo 2000-2017 la Cina ha investito 13,7 miliardi di euro in Italia posizionandola al terzo posto quale nazione europea di destinazione delle risorse cinesi dopo Regno Unito e Germania. Inoltre, secondo i dati elaborati dalla Fondazione Italia Cina, sono oltre 600 le aziende italiane a capitale cinese principalmente nei settori chiave del Made in Italy e queste aziende generano quasi 18 miliardi di euro di fatturato e impiegano più di 30mila dipendenti. Ma ben superiori sono le aziende cinesi a capitale italiano: oltre 2.000 per un totale di 160.000 dipendenti in Cina e giro d'affari complessivo di 25 miliardi di euro. Non vanno poi sottovalutati i benefici derivanti dall'interscambio commerciale tra i due Paesi, consolidato ormai sopra la soglia dei 50 miliardi di dollari annui e contraddistinto da un trend di crescita delle esportazioni italiane maggiore rispetto all'aumento delle importazioni dalla Cina.
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- È stato inoltre sottolineato come in Cina, tra i mercati a maggiore crescita, ci sia quello turistico. In particolare, il settore crocieristico ha vissuto in un arco di tempo ravvicinato una crescita ingente e velocissima, al punto che la Cina ha tutte le carte in regola per diventare il polo più importante al mondo con ben 20 milioni di passeggeri nel 2030, pari a 10 volte o quasi quelli attuali. «Il mercato delle crociere in Cina - ha specificato l'amministratore delegato del gruppo Costa e Carnival Asia, Michael Thamm - ha iniziato a svilupparsi dal 2006, grazie all'arrivo di Costa. Una azienda espressione dell'eccellenza italiana che da allora ha contribuito a una notevole crescita: nel 2018 ci sono stati 2,5 milioni di cinesi in crociera. Il potenziale di sviluppo futuro è ancora enorme: i crocieristi in Cina rappresentano al momento meno del 2% dei cinesi che fanno vacanze all'estero».

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