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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XVIII - Numero 9/2000 - SETTEMBRE 2000 |
Leasing
Buone prospettive per il noleggio di contenitori
Finalmente, dopo una deflazione durata più di quattro
anni, il settore del noleggio di contenitori sta sperimentando
una ripresa delle proprie fortune collettive.
La domanda di equipaggiamento noleggiato è aumentata negli
ultimi mesi in località diffuse in tutta l'Asia ed altrove,
dal momento che la crescita dei traffici mondiali si è
risvegliata dovunque. Tra i pochi residui luoghi in difficoltà
vi è il Nordamerica, che è ancora alle prese con
pile di containers riconsegnati. Tuttavia, la maggior parte dei
noleggiatori è adesso più ottimista, dato che i
flussi di traffico sono nuovamente più bilanciati su tutte
le rotte primarie che collegano l'Europa all'Asia e stanno crescendo
notevolmente negli altri traffici-chiave, come l'interasiatico.
La sensazione di un ritorno di tempi migliori è condivisa
da molti alti dirigenti. John Maccarone, presidente della divisione
gestione equipaggiamenti della Textainer, afferma che "il
livello di utilizzazione si è rapidamente ripreso ed ora
si prevede altresì un incremento delle tariffe di noleggio".
Fernand Kesteloot, direttore amministrativo della Gold Container,
ha aggiunto che il recente e prolungato ciclo deflazionistico
è ora alle spalle. Ian Karan, fondatore e presidente della
Capital Leasing, allo stesso modo conferma che il settore del
noleggio di boxes si sta ancora una volta "riscaldando",
mentre Raphael Che, presidente della Gateway International, riferisce
di "risultati molto incoraggianti nel trimestre di apertura".
Tuttavia, l'attuale quadro di tendenza al rialzo ha fatto seguito
ad un brusco rallentamento del tasso annuale di crescita dei traffici
nel corso del 1999, allorquando si è verificato anche un
calo delle consegne di nuove portacontainers. Ciò ha comportato
nel 1999 una crescita del 3% del numero di spazi-containers di
bordo in termini di TEU operativi, rispetto agli aumenti annui
dell'8-9% nel 1997-98.
Un tasso minore di spazi-containers aggiuntivi, unitamente ad
una crescita dei traffici inferiore, ha naturalmente indebolito
la domanda in generale di equipaggiamento containerizzato ed in
particolar modo di boxes noleggiati.
TABELLA 1 |
TARIFFA* MEDIA GIORNALIERA DI NOLEGGIO CONTENITORI RIFERITA A CONTENITORI STANDARD DA 20 PIEDI NUOVI NEGLI ANNI 1995-2000 (IN DOLLARI USA)
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Anno | Tariffa di noleggio
| Costo dell'unità di nuova costruzione
|
1995 | 1,35 | 2.400
|
1996 | 1,10 | 2.100
|
1997 | 0,90 | 1.850
|
1998 | 0,85 | 1.700
|
1999 | 0,70 | 1.400
|
2000 1 | 0,75 |
1.500 |
Note: * = durata presunta quinquennale; 1 = riferimento ai soli primi sei mesi dell'anno
|
Fonte: dati della Containerisation International Market Analysis
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La situazione è stata resa ancora peggiore dalla persistente
fase di razionalizzazione del settore marittimo containerizzato,
che ha comportato l'avvento di sinergie operative che hanno ulteriormente
ridotto la domanda di contenitori noleggiati. Tuttavia, al problema
hanno contribuito altresì molte imprese di noleggio che
hanno effettuato una errata lettura della situazione del 1998,
dal momento che esse si aspettavano che il calo fosse meno grave.
Ciò ha incoraggiato il settore del noleggio ad impegnarsi
in notevoli programmi di acquisizioni nel corso del 1998. In effetti,
il settore ha ricevuto in consegna oltre 750.000 TEU in quel periodo
ed ancora una volta ha superato il numero di unità rilevate
dalle linee di navigazione e dagli armatori messi assieme. Questo
ha fatto seguito al record di acquisti (oltre 800.000 TEU) nel
1997, quando un certo numero di nuovi arrivati è comparso
sulla scena ed i vettori più altri soggetti erano stati
superati in modo ancora più netto in fatto di nuovi acquisti.
Tuttavia, questi acquisti anteriori erano stati bilanciati da
dismissioni-record di vecchi contenitori dalla flotta noleggiata.
Le grosse acquisizioni complessivamente effettuate nel 1997-98
hanno comportato un notevole eccesso di equipaggiamento noleggiato,
mentre quantitativi significativi di containers più vecchi
e meno attraenti sono stati ritirati dal noleggio e collocati
presso "piazzali-cimitero" disseminati in Europa e negli
Stati Uniti. Di conseguenza, i tassi di utilizzazione sono calati
dall'inizio del 1999 al loro livello più basso dell'ultimo
decennio ed oltre, mentre il settore del noleggio master - maggiormente
orientato sul servizio e connaturato da termini più brevi
- ha sperimentato uno dei suoi peggiori periodi di sempre. Nel
1999, la quota dell'equipaggiamento dei noleggiatori in affitto
a lungo termine (rispetto a quelli in noleggio master o ritirati
dal noleggio) era salito sino a quasi il 45%, rispetto ad una
quota del 35% relativa a cinque anni prima.
L'utilizzazione media è diminuita al di sotto dell'80%
per l'intero settore del noleggio, sebbene alcune flotte di unità
per carichi secchi dei principali operatori abbiano ottenuto un
risultato considerevolmente inferiore al 75%. I tassi di utilizzazione
sono stati ancora più bassi - del 70% circa - per la flotta
combinata a noleggio master dei contenitori per carichi secchi.
Queste cifre percentuali equivalevano a più di 1,35 milioni
di TEU a fine noleggio all'inizio del 1999, rispetto ad un totale
della flotta noleggiata pari a quasi sei milioni di TEU.
Un altro fattore decisivo in gioco in quel momento era rappresentato
dal movimento verso il basso dei prezzi dei containers, che ha
continuato a far scendere le tariffe giornaliere di noleggio.
E' stato proprio nel corso dei primi mesi del 1999 che i prezzi
dei box nuovi sono scesi sino al loro punto più basso degli
ultimi 20 anni, essendo calati di più del 45% dal 1995.
Ciò ha comportato un prezzo franco fabbrica di una unità
standard da 20 piedi inferiore ai 1.350 dollari. Anche le tariffe
di noleggio erano diminuite di una percentuale simile, ed il noleggio
master (di costo maggiore) era stato quello colpito più
duramente.
All'inizio del 1999, erano pochi i locatari disposti a pagare
la tariffa giornaliera di 1,20 dollari USA ed oltre che ancora
serviva per procurarsi il noleggio master per un 20 piedi assai
sfruttato, sapendo che i noleggi su termine quinquennale erano
fissati a meno di 0,70 dollari/giorno con contenitori nuovi di
zecca. Essi erano altresì scoraggiati dal fatto che i noleggi
master sovente erano effettuati con equipaggiamento più
spesso vecchio che nuovo. Tale situazione contrastava con quella
del biennio 1996-97, allorquando un noleggio a termine quinquennale
ancora attirava una tariffa di 1 dollaro al giorno (per unità
da 20 piedi), mentre la corrispondente tariffa del noleggio master
superava gli 1,30 dollari.
Uno dei problemi-chiave che le imprese di noleggio si sono trovate
ad affrontare nel 1998-99 è stato il fatto che, sebbene
le tariffe di noleggio master fossero state fatte calare dalla
corrispondente diminuzione dei prezzi dei contenitori nuovi e
dei sovrapprezzi per il noleggio a termine, i costi fissi di servizio
correlati al noleggio master erano rimasti alti. Di conseguenza,
la fornitura di noleggio master è divenuta sempre più
costosa e diseconomica per molti vettori, il che spiega la sua
perdita di popolarità negli ultimi anni.
In ogni caso, la scarsa utilizzazione e la riduzione delle tariffe
di noleggio ha notevolmente pregiudicato il fatturato ed i profitti
di gran parte del settore del noleggio di box. Uno studio dei
dati finanziari inerenti a ditte selezionate indica una diminuzione
approssimativa del 15-20% nei proventi del 1999 rispetto a quelli
del 1998. I profitti al lordo delle imposte sono invece calati
del 20% ed oltre.
Alcuni noleggiatori hanno reagito alla situazione che nel 1999
continuava a peggiorare introducendo nuovi stili ibridi di noleggio
master a basso costo, offrendo una qualità di servizio
inferiore al fine di tenere bassi i prezzi.
Altri hanno incrementato la propria utilizzazione del commercio
elettronico e di Internet quali ulteriori strumenti per la riduzione
dei costi operativi. Altri ancora si sono semplicemente limitati
ad acquistare meno containers, continuando nel contempo ad effettuare
ordinazioni per nuovi contenitori in base a contratti a lungo
termine. Per quanto le imprese di noleggio nel corso del 1999
abbiano ancora ricevuto in consegna oltre 700.000 TEU complessivi,
il totale è risultato inferiore a quello del 1998 ed i
noleggiatori hanno investito di meno rispetto ai vettori ed agli
altri operatori. Inoltre, il profilo di acquisto dei noleggiatori
è risultato più deformato che mai, dato che oltre
il 20% di tutte le ordinazioni sono state relative ad un solo
acquirente, la Triton Container International, che ha acquisito
complessivamente 150.000 TEU.
Si è trattato del maggior singolo acquisto mai effettuato
da un solo proprietario (in quanto società di noleggio)
in un solo anno. Altri principali acquirenti nel 1999 sono stati
la Textainer Group, la Interpool Inc, la CAI e la Gateway Container
Corp, seguiti dalla Capital Lease e dalla Gold Container. Tutti
costoro hanno ricevuto, cumulativamente, circa 335.000 TEU. Al
contrario, i due leaders del mercato, la TAL (Transamerica Leasing)
e la GESeaCo, hanno preso in carico relativamente poche nuove
unità in rapporto alle dimensioni delle loro flotte, anche
se il loro investimento ha incluso una notevole quota di speciali.
Sono state proprio le due più importanti società
del settore ad effettuare anche una grossa quota delle dismissioni
relative alla flotta noleggiata nel 1999, seguite dalla Textainer,
dalla Triton e dalla Florens Group.
E' stato nella seconda metà del 1999 che la situazione
complessiva dei noleggiatori ha cominciato a cambiare in meglio.
I prezzi dei containers da allora si sono attestati ed alla fine
hanno cominciato a salire nuovamente. Anche le tariffe medie di
noleggio sono leggermente aumentate, sebbene la loro ripresa sia
stata come al solito più lenta. Alla fine del 1999, i prezzi
dei box nuovi da 20 piedi avevano superato i 1.400 dollari USA,
ma il noleggio a termine quinquennale era ancora al di sotto dei
0,70 dollari/giorno. Tuttavia, da quel momento la ripresa del
mercato ha preso slancio e le prospettive sono diventate notevolmente
brillanti nel corso dei primi mesi del 2000. Nel secondo trimestre,
i prezzi dei contenitori nuovi da 20 piedi hanno già raggiunto
i 1.500 dollari, spingendo altresì il noleggio a termine
quinquennale a 0,75 dollari/giorno.
Anche l'utilizzazione si è ripresa rispetto al suo precedente
punto più basso, dal momento che il settore attualmente
riferisce una media dell'85-90% per l'intera flotta noleggiata.
Gran parte delle principali società ha ora innalzato i
propri tassi di utilizzazione ad oltre l'80%, mentre si stima
che analogamente venga utilizzato oltre l'80% della flotta di
unità per carichi secchi dei noleggiatori, se la si considera
isolatamente. Ciò ha fatto sì che si stimi che 400.000-500.000
TEU di contenitori noleggiati abbiano ricominciato a produrre
proventi di servizio lo scorso anno. Inoltre, come spiega Maccarone
della Textainer: "Una grossa percentuale di equipaggiamento
fuori noleggio è intrappolata in Nordamerica e perciò
resta per lo più esclusa dall'utilizzazione nel flusso
principale".
TABELLA 2 |
PROPRIETA' DELLA FLOTTA MONDIALE DI CONTENITORI NELLE ANNATE 1995-99 (I DATI RELATIVI ALLA FLOTTA SONO ESPRESSI IN MIGLIAIA DI TEU)
|
| Fine 1994 | Fine 1995
| Fine 1996 | Fine 1997
| Fine 1998 | Fine 1999
|
Noleggiatori
(primi dieci) | 3.880
| 4.225 | 4.495 | 4.780
| 5.250 | 5.675 |
Noleggiatori
(altri) | 250
| 330 | 360 | 575
| 565 | 550 |
Noleggiatori
(totale) | 4.130
| 4.555 | 4.855 | 5.355
| 5.815 | 6.225 |
Altri propr. 1
(totale) |
4.660 | 5.165 | 5.685
| 6.120 | 6.640 | 7.170
|
Totale
Complessivo | 8.790
| 9.720 | 10.540 | 11.475
| 12.455 | 13.395 |
Noleggiatori
(quota %) |
47,0 | 46,9 | 46,1
| 46,7 | 46,7 |
46,5 |
Altri propr. 1
(quota %)
| 53,0 | 53,1 |
53,9 | 53,3 | 53,3
| 53,5 |
Note: 1 = vettori marittimi ed altri operatori di trasporto
|
Fonte: dati di Containerisation International Market Analysis
|
Stime prudenti suggeriscono come almeno il 5-6% dell'intera flotta
dei noleggiatori possa essere rintracciata a languire nei porti
degli Stati Uniti (per lo più sulla Costa Orientale) e
quindi, escludendo questi dati, il tasso di utilizzazione complessivo
sale a ben oltre il 90%.
Il problema dei grossi quantitativi di equipaggiamento ammucchiati
nei depositi statunitensi chiaramente resta una spina nel fianco
del settore del noleggio di contenitori, che per altro verso sta
giovandosi del ritorno dei tempi belli. La crescita dei traffici
annua per quanto riguarda quest'anno si è riaggiustata
verso l'alto. Anche i vettori marittimi si sono imbarcati in più
vaste operazioni di acquisto di naviglio che finiranno per aggregare
almeno 350.000 TEU alla flotta. Tuttavia, dal momento che gli
operatori si trovano anche a dover affrontare una forte domanda
di investimento in sistemi a valore aggiunto telematici e per
la gestione della catena delle forniture, è probabile che
rallenti la loro capacità di acquisire contenitori propri,
dovendo essi dare nuovamente la priorità alla ricerca dei
finanziamenti ed alla conservazione del capitale.
Sebbene i principali vettori abbiano ulteriormente acquisito
un gran numero di contenitori per conto proprio nel corso del
primo semestre del 2000, si dice che molti di essi adesso stiano
rivedendo tale posizione. Non sono solamente le ristrettezze
finanziarie che attualmente stanno dissuadendo alcuni vettori
dal persistere nel proprio investimento diretto; essi, in realtà,
sono altresì influenzati dal recente incremento dei tassi
di interesse (i quali a loro volta comportano l'aumento del costo
dei finanziamenti), dall'aumento dei prezzi dei containers e dalle
difficoltà che si incontrano allorquando si tratta di prenotare
in anticipo la capacità delle fabbriche dal quarto trimestre
in poi. Si riconosce che alcuni vettori stiano continuando a servirsi
del noleggio finanziario, ma la maggior parte ha optato per l'acquisizione
di un quantitativo maggiore di box in noleggio operativo.
Il settore del noleggio ha già risposto incrementando
il proprio impegno in fatto di acquisizioni per l'annata in corso
e prevede un approvvigionamento complessivo pari ad un totale
di 800.000 TEU. Ciò corrisponderà ad un altro approvvigionamento
record che quasi certamente supererà l'investimento diretto
effettuato dai vettori e da altri proprietari per le loro flotte.
Anche in questo caso, la Triton è tra le ditte di noleggio
con mire maggiormente espansionistiche, dal momento che sta programmando
un altro massiccio approvvigionamento di 140.000 TEU per quest'anno.
Acquisti quasi da record sono stati messi in bilancio anche dalla
Textainer, dalla Interpool e dalla CAI.
La GESeaCo sta, nel contempo, aumentando i propri investimenti
per la prima volta da quando la società è stata
istituita nel 1998, quale associazione a gestione congiunta tra
la Sea Containers e la GE Capital Container Finance (già
Genstar). La Cronos Containers ugualmente nel 2000 sarà
più attiva che mai dal 1996 sul fronte delle acquisizioni,
mentre anche la Capital Lease e la Gold stanno mantenendo i loro
sostenuti livelli di acquisto. Investimenti di minore portata
sono invece previsti per la TAL, il cui attuale proprietario,
la AEGON, ha recentemente messo in vendita la società.
TABELLA 3 |
CLASSIFICA DELLE PRINCIPALI IMPRESE DI NOLEGGIO DI CONTENITORI IN RELAZIONE ALLE DIMENSIONI RECENTI DELLA FLOTTA ED AGLI ACQUISTI DI NUOVE UNITA' (IN MIGLIAIA DI TEU)
|
Impresa | Dimensioni della flotta alla fine del 1998
|
Acquisti 1999 |
Dimensioni della flotta alla fine del 1999
|
Acquisti 2000 * |
Transamerica Leasing | 1.175
| 45 | 1.160 | 25
|
GESeaCo | 1.135 | 45
| 1.155 | 60 |
Textainer Group | 615 | 75
| 860 | 105 |
Xtra International 1 | 230
| - | - | - |
Triton Container International | 580
| 145 | 705 | 140
|
Interpool 2 | 515
| 65 | 530 | 80
|
CAI 3 | 285 |
65 | 530 | 80 |
Florens Container Corp 4 | 445
| 45 | 455 | 55
|
Cronos Group | 350 | 5
| 340 | 35 |
Gateway Container Corp | 165
| 60 | 225 | 60
|
Capital Lease | 125 | 30
| 155 | 40 |
Gold Container | 80 | 40
| 38 | 10 |
Carlisle Leasing | 30 | 8
| 38 | 10 |
Altri | 455 | 87
| 512 | 95 |
Totale complessivo | 6.185 |
715 | 6.600 | 820
|
Totale (noleggio operativo) | 5.815
| 675 | 6.225 | 775
|
Note: * =
|
stimati al secondo trimestre; 1 = la Xtra Corp ha affidato la propria flotta di contenitori marittimi in amministrazione alla Textainer a giugno del 1999; 2 = comprende alcuni contenitori in noleggio finanziario con opzione; 3 = la Interpool ha acquisito una partecipazione del 50% nella CAI nel 1998, ma le loro rispettive flotte vengono classificate separatamente; 4 = comprende tutti i contenitori noleggiati alla Cosco (sebbene questi ultimi non siano stati compresi nel conto del totale operativo)
|
|
Fonte: dati di Containerisation International Market Analysis
|
Tale è la fiducia complessiva del settore del noleggio,
che è diffusa la volontà di sottoscrivere i suddetti
notevoli investimenti malgrado le prospettive di ulteriori aumenti
di prezzo, gli incrementi aggiuntivi dei tassi di interesse ed
i futuri problemi nel conseguire spazi produttivi. Ad alimentare
il loro crescente buonumore è stata la ripresa della domanda
di noleggio master (anche se le tariffe devono ancora esservi
adeguate) nonché la cronica penuria di contenitori nelle
località meridionali e settentrionali della Cina, che sono
altresì due delle principali zone della produzione mondiale
di contenitori. Altrove, si riscontra insufficienza di containers
nel Sud-Est asiatico, in Corea del Sud, a Taiwan ed in altre zone
d'Europa.
Tuttavia, il Nordamerica resta l'area che presenta i problemi
più seri, dato che gli squilibri commerciali adesso sono
resi peggiori dal recente aumento dei tassi di interesse statunitensi
e dall'ulteriore rafforzamento del dollaro USA. Le dimensioni
del fenomeno del dirottamento a senso unico dell'equipaggiamento
dagli Stati Uniti alla Cina, ovvero alla volta di altre località
asiatiche dove la domanda è elevata (e più recentemente
in Europa) sono ancora limitate dai costi complessivi dell'operazione.
I sovrapprezzi medi di rilocalizzazione possono ammontare a 700-800
dollari USA per unità da 20 piedi in uscita dalle peggiori
situazioni portuali, come New York. Molto pochi noleggiatori sono
in grado di riassorbire completamente tali costi, quando contrattano
i prezzi di dismissione nell'ambito degli accordi di interscambio
con i locatari, sebbene alcuni siano riusciti a strappare accordi
con i vettori che riposizionano i propri vuoti dagli Stati Uniti
all'Asia.
Altri, tra cui importanti nomi quali la GESeaCo e la Textainer,
hanno scelto di noleggiare le proprie navi per la movimentazione
di contenitori in massa alla volta delle aree di domanda. Questo,
per ammissione di uno di coloro che lo hanno fatto, richiede una
spesa annua di oltre 25 milioni di dollari. Tuttavia, la stessa
società ha aggiunto che tutto questo trasferimento di contenitori
rappresenta ancora "solamente una goccia nel mare",
specialmente se uno considera che qualcosa come 400.000 TEU di
equipaggiamento noleggiato risulta essere giacente in depositi
situati in tutto il Nordamerica.
Un problema-chiave concerne l'età media relativamente
alta della maggior parte dell'equipaggiamento fuori noleggio,
che indebolisce ulteriormente l'opportunità economica della
loro re-immissione in un servizio che ingeneri proventi. E' un
fatto assodato che i contenitori noleggiati (di tutti i tipi)
perdono rapidamente la loro attrattiva nei confronti dei locatari
una volta raggiunto qualche anno d'età; oltretutto, le
tariffe medie di noleggio calano bruscamente in relazione all'equipaggiamento
obsoleto. Si pensa che la maggior parte dei containers riposizionati
nel Nordamerica abbia almeno cinque anni e venga perciò
piazzata nella massa di attrezzature più vecchie destinate
al noleggio master. I potenziali ricavi sono quindi limitati,
sebbene i noleggiatori che maggiormente devono subire tale situazione
ammettano che preferirebbero che tale equipaggiamento venisse
impiegato in qualsiasi modalità di noleggio piuttosto di
vederlo giacente in deposito, dove producono oneri che possono
arrivare ad 1-2 dollari al giorno.
E' allo scopo di evitare di pagare questi costi cronici che molte
imprese di noleggio hanno concordato notevoli periodi di noleggio
libero, così come tariffe ridotte molto basse, in ordine
all'equipaggiamento utilizzato in zone quali gli Stati Uniti.
La necessità di evitare costi di deposito cumulativi serve
anche a giustificare l'espediente estremo, per i noleggiatori,
consistente nel noleggio di portacontainers sino a 2.000 TEU di
capacità al solo scopo di riposizionare i vuoti.
La scelta alternativa ovvia è quella di rivendere tale
equipaggiamento sul mercato di seconda mano, sebbene ciò
sia limitato dalla necessità di equilibrare l'offerta con
la domanda. Sebbene i prezzi dei contenitori usati in genere si
siano mantenuti alti in Nordamerica, essi negli ultimi anni si
sono notevolmente indeboliti dal momento che sul mercato ha fatto
il proprio ingresso altro equipaggiamento. I prezzi sono stati
altresì erosi dalla movimentazione di cabotaggio dei contenitori
nuovi di marca dalla Cina agli Stati Uniti. La medesima situazione
può grosso modo essere riferita all'Europa, malgrado un
costante miglioramento della domanda di contenitori noleggiati
al fine di trasportare le esportazioni dalle zone del Nord e del
Mediterraneo.
Un elemento-chiave nel contesto dell'intero problema della conservazione
dei contenitori più datati nella flotta è rappresentato
dal relativamente alto prezzo pagato in origine per tale equipaggiamento,
rispetto ai prezzi delle unità di nuova costruzione quotati
oggi. Il declino dei prezzi dei box nuovi negli ultimi anni è
stato così grave che praticamente tutto l'equipaggiamento
con tre o più anni di età presenta un onere di costo
dovuto al deprezzamento che è più elevato del prezzo
attuale dei nuovi contenitori di marca con specifiche identiche.
Questo ha ingenerato un grosso fastidio per tutti i noleggiatori,
compresi quelli come la Gateway e la Capital che hanno fatto il
proprio ingresso nel settore del noleggio solamente nel 1997.
TABELLA 4 |
FLOTTA MONDIALE DI CONTENITORI IN NOLEGGIO OPERATIVO SUDDIVISA PER TIPO (DATI IN MIGLIAIA DI TEU)
|
| Fine 1998 | Fine 1999
|
Carichi secchi - Standard | 4.145
| 4.275 |
Carichi secchi - High cube | 864
| 1.090 |
Carichi secchi - Speciali | 322
| 342 |
Frigo | 235 | 252
|
Cisterne | 74 | 76
|
Locali | 175 | 190
|
Totale - Noleggio operativo | 5.815
| 6.225 |
Fonte: dati di Containerisation International Market Analysis
|
Ciò ha comportato conseguenze altresì per quasi
tutti i tipi di contenitori (tra cui le unità standard,
frigo, cisterne e gran parte delle altre speciali), poiché
tutti quanti sono stati assoggettati più o meno alla medesima
erosione dei prezzi negli ultimi anni. Tuttavia, i noleggiatori
in genere si sono impegnati in misura minore nell'investimento
in box speciali (fatta eccezione per i tipi cellulari per pallet)
negli ultimi uno-due anni, mentre hanno più che mai concentrato
al contrario la propria attenzione sul procacciamento dei 40 piedi
high cubes. Essi hanno inoltre acquistato quantitativi più
modesti di unità standard da 20 e 40 piedi (alti 8 piedi
e 6 pollici), destinandoli per lo più alla sostituzione
di quelli vecchi. Le prospettive per il 2000 suggeriscono che
le imprese di noleggio effettueranno maggiori investimenti in
unità-frigo, acquistando inoltre più ingenti quantitativi
di unità standard da 20 e 40 piedi. Saranno altresì
aggiunti molti high cubes da 40 piedi in più.
La maggior parte dei noleggiatori guarda ai recenti aumenti dei
prezzi dei containers come ad uno strumento per risolvere il problema
rappresentato dal proprio equipaggiamento obsoleto "supervalutato".
Chiaramente, se i prezzi dovessero conseguire nuovamente il livello
di circa 1.800-2.000 dollari per 20 piedi, come si pensa sia possibile
che avvenga entro uno-due anni, il problema scomparirebbe. Tuttavia,
un certo numero di grandi nomi sta ancora valutando l'opportunità
di rivedere gli attuali programmi di ammortamento portandoli a
12 (o persino a 10) anni in luogo degli attuali 15 ed oltre. Ciò
porterebbe i programmi di deprezzamento medio dei noleggiatori
maggiormente in linea con quelli che già vengono adottati
dai vettori, i quali tendono ad ammortizzare le loro flotte di
box standard nel giro di 10-12 anni. Tuttavia, questo comporterebbe
una perdita di bilancio secca per molte imprese di noleggio.
Il fatto che le flotte della maggior parte dei noleggiatori attualmente
abbiano un prezzo troppo alto ha comportato conseguenze su un
altro importante aspetto dell'attività; esso, infatti,
ha impedito qualsiasi ulteriore fusione tra imprese di noleggio,
dal momento che non se ne è verificata nessuna nei 12 mesi
a partire da giugno 1999, allorquando avvenne l'ultimo grande
consolidamento del settore, in occasione dell'acquisizione del
controllo della gestione dei 230.000 TEU della Xtra International
ad opera della Textainer, la quale in tal modo è divenuta
il terzo maggior noleggiatore. L'accordo Textainer/Xtra ha posto
fine alla perdurante corsa alle fusioni ed acquisizioni tra società
del settore avvenuta negli ultimi tre anni. Tra esse si possono
annoverare: la costituzione della GESeaCo, l'acquisto del 50%
della CAI da parte della Interpool; il rilevamento della gestione
della flotta della PrimeSource da parte della Textainer; infine,
prima di tutti, l'acquisto della TOL da parte della TAL.
E' quasi certo qualche ulteriore consolidamento tra società
di noleggio nel 2000/2001, dal momento che adesso quasi sicuramente
dovrebbe avvenire la cessione della TAL da parte del suo attuale
proprietario, la AEGON. Questo potrebbe comportare il trasferimento
di oltre 1,1 milioni di TEU in noleggio operativo, comprendenti
quasi ogni diverso tipo di contenitore, ed è già
stata sollevata la questione se possa essere rilevata la gestione
della notevole flotta di unità per carichi secchi della
società.
Tra gli altri noleggiatori di cui si dice che siano in vendita
vi è la tedesca UCS (United Container Systems), che appartiene
al gruppo danese Foras e controlla una flotta complessiva di quasi
100.000 TEU (noleggio finanziario compreso). Se dovesse prevalere
l'attuale situazione di aumento dei prezzi, il che renderebbe
l'acquisto di equipaggiamento esistente un'opzione sempre più
allettante, potrebbero altresì emergere altri soggetti
quali possibili obiettivi di acquisto.
(da: Containerisation International, luglio 2000)
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