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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXVII - Numero 9/2009 - SETTEMBRE 2009
Legislazione
Tutti hanno bisogno di regole: ma le "Regole di
Rotterdam" costituiscono la risposta?
La città portuale di Rotterdam si sta preparando ad
ospitare un incontro di discussione, oltre a vari altri eventi
centrati sull'inizio degli incontri finalizzati alla sottoscrizione
della Convenzione delle Nazioni Unite sui "Contratti per il
Trasporto Internazionale delle Merci Interamente o Parzialmente per
Mare": cioè, le "Regole di Rotterdam".
È probabile che nella comunità dei trasporti il
dibattito sarà serrato, con i campi in rappresentanza di "a
favore" e "contro" in disaccordo sugli articoli, per
quanto d'accordo sul concetto di base.
La bozza di convenzione delle Nazioni Unite sarà "aperta
alla sottoscrizione" da parte di tutti gli stati nel corso di
una cerimonia ufficiale che si terrà a Rotterdam il 23
settembre, dopodiché verrà ripetuta presso il quartier
generale dell'ONU a New York.
Le nuove "Regole di Rotterdam" rappresentano il
prodotto di 10 anni di lavoro da parte dei commissari delle Nazioni
Unite per rimpiazzare le datate Regole dell'Aja (1924), le due
versioni delle regole dell'Aja e di Visby e le Regole di Amburgo
(1978).
La crescita della containerizzazione ed in particolare
dell'aspetto multimodale da porta a porta nel settore, unitamente
con l'estensivo uso dei depositi terrestri, hanno comportato
l'esigenza di innovare la normativa che è rimasta indietro
rispetto a tali sviluppi, alla domanda degli utenti ed alla nuova
tecnologia, quali le comunicazioni elettroniche.
In particolare, le nuove "Regole" sono finalizzate ad
ammodernare il settore marittimo ed a spingerlo nel 21° secolo
mediante le seguenti azioni:
eliminare la tradizionale difesa dello "errore in
navigazione";
richiedere al vettore di conservare la nave idonea alla
navigazione per tutto il viaggio;
introdurre la difesa dalla pirateria, dal terrorismo e la
protezione dell'ambiente;
dare maggiore enfasi al sottostante contratto piuttosto che alla
Polizza di Carico;
affrontare effettivamente la questione del trasporto in coperta;
introdurre una potenziale responsabilità per i danni
economici causati dai ritardi;
incrementare di circa un terzo i limiti di imballaggio e di
peso;
regolamentare un certo numero di materie inerenti alle consegne
ed ai diritti delle parti;
consentire alle parti - previo assoggettamento a condizioni - di
contrattare all'esterno i propri approvvigionamenti.
Il TT Club, assicuratore dei trasporti, la Camera della
Navigazione del Regno Unito, la ICC (Camera di Commercio
Internazionale), la NITL (Lega Nazionale dei Trasporti Industriali),
i P&I Clubs, hanno tutti quanti gettato il loro non trascurabile
peso sulla necessità delle nuove "Regole" e della
loro ratifica.
Fra le molte espressioni a supporto, il TT Club ha dichiarato di
essere "a favore" allo scopo di "creare un regime di
responsabilità uniforme per il trasporto intermodale di merci
che comprenda una tratta marittima".
Fin qui, tutto bene… gli articoli in materia marittima
delle "Regole" giungono a noi dai giorni delle vele e del
vapore, quando le attività venivano condotte in modo molto
semplice; ma gli aspetti "prettamente marittimi" delle
nuove "Regole" stanno provocando parecchie ansie ai
caricatori.
Dall'altra parte della barricata si schierano: lo ESC (Consiglio
dei Caricatori Europei), la BIFA (L'Associazione Britannica del
Trasporto Merci Internazionale) e lo ASC (Consiglio dei Caricatori
Asiatici).
Nicolette van der Jagt dello ESC - temuta nei circoli dei
vettori marittimi per i suoi tenaci sforzi tesi a sconfiggere il
sistema europeo delle conferenze - non è contenta di alcuni
dei 96 articoli delle nuove "Regole".
Spiega infatti: "Una delle nostre principali preoccupazioni
resta quella relativa ai caricatori che scelgono o vengono persuasi
ad optare per la responsabilità minima e le obbligazioni
imposte alle diverse parti ai sensi delle Regole di Rotterdam
mediante i "contratti di volume".
Ma ugualmente siamo preoccupati in ordine all'incertezza
giuridica relativa a quando le Regole verrebbero applicate; alle
altre ambiguità nel testo che condurrebbero all'aumento della
litigiosità; alla difficoltà di evitare i conflitti
con le altre convenzioni unimodali; ai cambiamenti relativi alle
disposizioni sull'onere della prova inerenti alle altre convenzioni;
alla difficoltà di procacciarsi l'assicurazione contro
l'aumento delle responsabilità del caricatore; infine, alle
serie questioni per i traffici internazionali sollevate dalle
apparenti riduzioni della responsabilità del vettore per la
scorretta consegna delle merci e delle opportunità di
ottenere informazioni qualificate nei documenti di trasporto
negoziabili".
Inoltre, la BIFA ha dichiarato che le Regole sono "troppo
complesse" (96 articoli rispetto ai 10 di prima) ed è
preoccupata del fatto che alcuni dei propri membri NVOCC possano
"ricadervi" ed essere forse esposti a maggiori premi
assicurativi.
La BIFA sta effettuando azioni di lobbying sul governo
britannico affinché non sottoscriva la Convenzione ed altri
paesi, come la Germania, faranno un passo indietro, preferendo
rinviare la ratifica dopo aver ricevuto una "risposta
composita" in seguito alle consultazioni effettuate presso il
proprio settore marittimo.
Le Regole attuali presentano uno stato estremamente frammentato:
i paesi scandinavi dispondono di un codice proprio; la Cina ha un
misto di regole dell'Aja e di Amburgo, mentre gli Stati Uniti -
sebbene appartengano al partito delle Regole dell'Aja - presentano
una diversa interpretazione giudiziaria.
In effetti, sia quelli a favore che quelli contrari sono
d'accordo sul fatto che vi sia la necessità di una
regolamentazione; peraltro, il presidente del Consiglio dei
Caricatori Asiatici, John Lu, aveva dichiarato dopo la riunione di
agosto dell'ASC: "Nella loro conformazione attuale, le Regole
di Rotterdam non assicurano un'adeguata protezione ai proprietari
della merce… vi sono serie implicazioni per i caricatori
asiatici… in questa fase l'ASC non può raccomandare il
supporto alle Regole".
Lu ha aggiunto che le Regole richiedono qualche "aggiustamento".
Ci si aspetta che 15 nazioni, fra cui gli Stati Uniti,
sottoscriveranno le nuove "Regole" a Rotterdam nel giro
delle prossime tre settimane: le "Regole" richiedono che
20 stati debbano ratificarle, prima che esse possano entrare in
vigore un anno dopo.
Vi è un generale consenso in ordine al fatto che le nuove
"Regole" siano necessarie: ma, come ha detto Lu, potrebbe
essere necessario un loro "aggiustamento", e questo sarà
senza dubbio oggetto di approfondite discussioni a Rotterdam. (da:
ci-online.co.uk, 04.09.2009)
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