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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXVIII - Numero 12/2010 - DICEMBRE 2010
Studi e ricerche
L'automazione nei terminal non è una panacea
I terminal container automatizzati si comportano meglio della
media mondiale in termini di TEU per metri di banchina all'anno, di
TEU per gru e di TEU per ettaro, ma non conseguono cifre altrettanto
di rilievo come quelle dei grandi terminal in generale.
Queste sono state le risultanze di una nuova analisi condotta
dalla Drewry Shipping Consultants, che ha scoperto altresì
come l'automazione non comporti necessariamente un uso più
intensivo dell'area di terreno del terminal.
Il nuovo rapporto della Drewry "Container Terminal Capacity
and Performance Benchmarks" comprende una dettagliata analisi
dell'automazione nei terminal, in cui si osserva che l'adozione
dell'automazione in questo settore è stata "lenta e
difficoltosa".
Secondo la Drewry, fra tutti i terminal del mondo, non più
di 15 possono essere descritti come automatizzati, e anche fra
questi esiste una distinzione fra completamente automatizzati (dove
sono automatizzate tutte le movimentazioni dalla banchina attraverso
il piazzale fino alla consegna al camion) e semi-automatizzati (dove
è automatizzato solo l'impilaggio nel piazzale).
"È chiaro che la motivazione primaria per
l'automazione del terminal contenitori non può essere
considerata l'incremento della produttività" afferma
Neil Davidson, consulente della Drewry per i porti ed autore del
rapporto.
"Piuttosto, si tratta della sostituzione dei costi del
lavoro con costi di capitale, e, di conseguenza, ciò è
stato perseguito con maggiore interesse nei paesi e nelle regioni
dove i salari sono alti come l'Europa, il Nordamerica ed il
Giappone".
Oltre ad una speciale disamina di come i terminal automatizzati
si confrontano con le medie del settore, il rapporto si è
concentrato sulla valutazione del livello delle prestazioni
conseguite dal settore nel periodo 2007-2009, così come sulla
definizione e l'impostazione di parametri di riferimento generico
per la valutazione della capacità.
L'analisi si basa su un campione di circa 500 terminal a livello
mondiale che movimentano almeno 100.000 TEU all'anno e sono
equipaggiati con gru a cavaliere da banchina.
Il settore è stato esaminato in vari modi utilizzando
questi dati, ad esempio utilizzando confronti su base "regione
per regione", su base "dimensioni del terminal", su
base "tipo di traffico", ad esempio terminal di trasbordo
rispetto alla media del settore.
Essendo una ricerca basata su campioni, il rapporto include una
dettagliata analisi da cima a fondo della capacità con dati
di riferimento per l'utilizzazione e le movimentazioni annue per
tutti i tipi di equipaggiamento adibito alla movimentazione,
unitamente alla capacità di magazzinaggio di diversi sistemi
per piazzali, fra cui le gru d'impilaggio automatizzate.
I requisiti di riferimento degli equipaggiamenti sono stati
posti per varie dimensioni dei terminal.
"Il settore dei terminal container è complesso, con
la sua enorme varietà di tipi e caratteri di terminal sparsi
in tutto il mondo" dichiara Davidson.
"C'è spesso confusione circa il livello di capacità
e prestazioni che ogni dato terminal può aspettarsi di
ricevere.
Quel terminal si sta solo comportando male, o esistono concrete
ragioni per cui esso è diverso da quelli situati altrove?
Quali sono i fattori-chiave in ordine alle differenze fra
livelli di prestazioni fra terminal?
Il nostro rapporto fornisce una dettagliata introspettiva in
questi argomenti per contribuire a dissipare la nebbia che spesso
avvolge tali discussioni".
La ricerca ha stabilito che i terminal asiatici e del Medio
Oriente in genere conseguono un uso maggiormente intensivo delle
proprie risorse - banchine, gru e terreno - rispetto a quello dei
terminal europei.
I terminal nordamericani sono rimasti in genere in fondo alla
scala, particolarmente in termini di intensità di
utilizzazione del terreno.
Le caratteristiche inerenti alla capacità delle linee di
banchina hanno spaziato da 800 a 1.700 TEU per metro di banchina
all'anno, a seconda della natura del terminal e della sua base di
clienti.
Le effettive prestazioni del settore hanno conseguito in media
circa 900 TEU per metro di banchina all'anno; i terminal più
grandi hanno ottenuto cifre notevolmente più alte di quelle
più piccole, mentre anche i terminal di trasbordo si sono
tenuti al di sopra della media.
I volumi annui medi movimentati per gru a cavaliere in tutto il
settore sono stati solo circa il
Le RTG sono state l'equipaggiamento più comunemente
impiegato nei terminal container per le operazioni da piazzale,
rappresentando più della metà del totale.
I piccoli terminal hanno fatto maggiore affidamento su
equipaggiamento di base quali le impilatrici.
I terminal basati su straddle carrier restano per lo più
un fenomeno europeo.
La media globale dei risultati per ettaro del piazzale si è
attestata a poco più do 20.000 TEU all'anno.
I grandi terminal hanno fatto registrare quasi il 50% in più,
mentre quelli piccoli hanno realizzato in media solo 8.000 TEU per
ettaro all'anno.
I terminal di trasbordo hanno oltrepassato i 40.000 TEU per
ettaro all'anno. (da: cargosystems.net, 07.01.2010)
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