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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXV - Numero 15 SETTEMBRE 2017
TRASPORTO MARITTIMO
TRASPORTO MARITTIMO DI CONTENITORI: UNA CONSISTENTE CRESCITA
DELLA DOMANDA RIDUCE L'INSTABILITÀ DELLE TARIFFE A PRONTI
La domanda
Poiché le tariffe di nolo stanno tornando su dagli
abissi, la loro attuale risalita sembra essere ingigantita al di là
delle loro effettive prestazioni.
Alcune tariffe di nolo a pronti per contenitori sono in aumento
di oltre il 100% rispetto al loro livello assai basso dell'anno
scorso, ma ora potrebbero ancora essere ad un livello che comporta
perdite e pertanto le tariffe a pronti non rappresentano il migliore
indicatore della redditività del mercato.
Il CCFI (China Containerized Freight Index) dall'ampia portata
offre un'indicazione valida ed alternativa.
Il CCFI composto ha raggiunto il punto più basso di
sempre a 632,36 il 29 aprile 2016.
L'11 agosto 2017 è tornato a 856,5 ed ora, confrontando
la crescita su base annua, il CCFI è in aumento del 20,7%
rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente.
Per contro, le tariffe a pronti da Shanghai all'Europa
settentrionale sono in aumento del 64% nel periodo intermedio.
Le tariffe a pronti per i contenitori diretti negli Stati Uniti
sono andate su del 45-50% nel corso dello stesso periodo.
Non sono state solo le tariffe di nolo ad essere aumentate
quest'anno.
Le tariffe di noleggio sono uscite dalla crisi e sono aumentate
bruscamente nei primi quattro mesi del 2017, solo per poi scivolare
nuovamente in basso, ma nel corso di giugno e luglio la maggior
parte della caduta è stata recuperata.
L'estrema instabilità degli anni precedenti si è
ridotta per le tariffe a pronti nella direttrice di traffico
Shanghai-Nord Europa.
Si tratta di un segnale di miglioramento della domanda e di
condizioni di mercato migliori dal quattro trimestre del 2016.
Il miglioramento delle tariffe di nolo è giunto sulla
scorta di una forte crescita della domanda nel corso della prima
metà del 2017.
Unitamente alla stabile crescita della flotta nell'ordine
dll'1,8% il fondamentale equilibrio è migliorato
notevolmente.
La domanda globale di trasporto marittimo containerizzato è
cresciuta del 5% nel primo trimestre del 2017 rispetto allo stesso
periodo dello scorso anno (fonte: CTS).
Dal lato dei fondamentali traffici di andata dall'Estremo
Oriente verso sia l'Europa che il Nord America, la domanda è
cresciuta rapidamente rispettivamente del 5,2% e del 10,0% (fonte:
CTS).
I dati della BIMCO in ordine ai contenitori carichi in entrata
nella Costa Occidentale degli Stati Uniti parlano di un aumento del
5,4%, mentre quello relativo alla Costa Orientale è del
10,6%.
I porti di importazione dalla crescita più rapida sulla
Costa Orientale sono stati quelli di Houston (+26%) e Savannah
(+13%).
Mentre il porto principale - PANYNJ (Port of New York and New
Jersey) - è cresciuto solo del 5,5% a causa delle
importazioni molto deboli a febbraio e marzo.
La crescita nei traffici primari di andata è decisiva,
dal momento che essa spinge più in alto l'utilizzazione dove
ce n'è maggiore bisogno, evitando l'annullamento delle
partenze e riempiendo le navi in misura maggiore rispetto agli
ultimi anni.
I traffici primari di andata procurano le tariffe di nolo più
alte, mentre quelli di ritorno si limitano a ridurre i costi di
riposizionamento della nave.
Più in là, la PANYNJI dovrebbe trarre vantaggio
dal completamento in anticipo del progetto di ampliamento dello
spazio navigabile sotto il ponte Bayonne.
Con la nuova altezza rispetto alla linea di galleggiamento di
215 piedi (65,5 metri) le navi sino a 18.000 TEU saranno ora in
grado di raggiungere il terminal "al di là" del
ponte (prima dell'innalzamento il limite massimo era di 9.800 TEU).
Ciò spingerà i vettori ad ottimizzare nuovamente
le proprie reti, dal momento che la maggior parte dei porti della
Costa Orientale degli Stati Uniti hanno aggiornato i propri terminal
negli ultimi anni allo scopo di accogliere le portacontainer di
grandissime dimensioni.
Il 2017 sta seguendo la tendenza vista nel 2011-2012 e 2014-2015
con gli importatori statunitensi ad indirizzare sempre più i
carichi alla volta dei porti della Costa Orientale degli Stati
Uniti.
Alla data del 7 agosto scorso, 182 navi (pari a 474.000 TEU)
erano inattive (fonte: Alphaliner).
Dal momento che la flotta inattiva non è cambiata molto
nel corso dei tre mesi precedenti, la crescita della domanda ha
fatto salire le tariffe invece di indurre la riattivazione delle
navi non impiegate.
Questa è una delle ragioni del miglioramento delle
condizioni: l'attenta gestione dell'offerta.
L'offerta
Il notevole rallentamento delle demolizioni non rappresenta una
sorpresa.
La portata, tuttavia, è ancora impressionante.
Occorre rammentare che un sacco di compagnie di navigazione
containerizzate stanno ancora perdendo denaro tutti i giorni.
Ma il semplice fatto che le tariffe siano aumentate e riescano a
mantenersi a quel livello significa che gli armatori evitano di
rottamare le proprie navi.
A giugno si è assistito alla vendita ai fini di
rottamazione di solo sette piccole unità (9.639 TEU in
totale), in confronto al più alto livello di sempre
registrato a gennaio quando 99.899 TEU (29 unità) avevano
abbandonato la flotta.
Si tratta di un calo del 90%.
La BIMCO prevede demolizioni relative all'intera annata pari a
450.000 TEU, 306.824 TEU dei quali erano già stati demoliti
alla metà di agosto.
Ciò è in linea con le sue previsioni che parlano
per la seconda metà dell'anno di una continua crescita della
flotta, un scarsa attività di demolizioni ed una crescita
della domanda più lenta di quella cui si è assistito
nella prima metà dell'anno.
Negli ultimi quattro mesi e mezzo si assisterà al varo di
ulteriore capacità di portacontainer di grandissime
dimensioni.
Il registro delle ordinazioni programmate mostra 31 unità
con capacità oltre i 10.000 TEU, 11 delle quali oltre i
20.000 TEU.
La BIMCO stima che saranno consegnate sino a 25 di queste navi.
Fortunatamente, non assisteremo quasi per nulla al
commissionamento di altre ordinazione.
Meno di 400.000 TEU sono stati messi sotto contratto da dicembre
2015.
E questo è straordinario.
In confronto, nel solo luglio 2015 si erano viste ordinazioni
effettuate per 435.268 TEU (50 contratti).
Nello stesso periodo, il registro delle ordinazioni si è
ridotto da 4 a 2,6 milioni di TEU.
Il più basso livello di TEU dal 2003.
La BIMCO si aspetta che questo basso livello sia difficile da
mantenere, poiché l'ottimismo nel mercato unitamente ai
famelici cantieri navali ed alle compagnie di navigazione desiderose
di essere dei pezzi grossi rappresentano un cocktail tossico.
Un anno fa, la flotta marittima containerizzata aveva
oltrepassato il segno dei 20 milioni di TEU, solo per poi
incrementare le demolizioni e riportarsi al di sotto di tale cifra.
Adesso si è nuovamente al di sopra del limite del 20
milioni di TEU, questa volta sul serio.
La flotta adesso possiede una capacità di 20.356.656 TEU.
Nel periodo intermedio, la flotta è cresciuta dell'1,8% e
la BIMCO prevede che le tariffe raggiungeranno il 3,3% in relazione
all'intera annata.
665.850 TEU della nuova capacità sono ora attivi e
qualcosa come 450.000 TEU saranno consegnati nel corso del resto
dell'anno.
41 navi con dimensioni medie pari a 14.233 TEU rappresentano
l'88% del tonnellaggio aggiuntivo, spaziando da 9.400 a 21.413 TEU.
Quest'ultima è la OOCL Hong Kong, che sarà
raggiunta da quattro unità gemelle costruite dalla Samsung HI
alla fine di quest'anno.
Le consegne in programma nel 2018 tendono ugualmente alle
dimensioni maggiori, dal momento che continuano le iniziative per
far salire di valore la capacità di rete e la caccia a costi
unitari inferiori.
Attualmente 77 navi di capacità pari a 9.400 >TEU e
con dimensioni medie di 15.578 TEU costituiranno l'82% della nuova
ondata.
Tuttavia, si prevede che i rinvii ed i ritardi probabilmente
avranno conseguenze su questo programma.
Prospettive
Dall'ultimo rapporto della BIMCO alla metà di aprile, il
consolidamento fra i vettori è continuato.
In primo luogo, i tre conglomerati giapponesi hanno fuso le
proprie linee containerizzate nella ONE (Ocean Network Express);
poi, c'è stata da parte della COSCO il rilevamento della
OOCL; infine, ad agosto si è assistito alla costituzione
della KSP (Korea Shipping Partnership).
Mentre la ONE è una fusione di unità aziendali,
almeno secondo la Commissione Marittima Federale degli Stati Uniti
che doveva esprimere una decisione definitiva - rifiuto o
approvazione- al Dipartimento della Giustizia statunitense, la KSP
non lo è.
Almeno, non ancora.
Resta da vedere se la KSP sia in grado di sfruttare i vantaggi
derivanti dal partenariato che sono necessari per contrastare la
pressione indotta dall'aspra concorrenza sulle sue principali
direttrici di traffico interasiatiche.
La BIMCO considera il 2015/2016 come il vero punto inferiore
dell'attuale crisi ed il 2017 come un passo avanti nella direzione
giusta per il settore.
La crescita della domanda probabilmente supererà la
crescita dell'offerta per il secondo anno di fila.
L'ultima volta che si è vista una cosa simile è
stato nel 2010-2011.
(da: hellenicshippingnews.com/bimco.org, 30 agosto 2017)
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