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CENTRO INTERNAZIONALE STUDI CONTAINERS
ANNO XXXVII - Numero 28 FEBBRAIO 2019
TRASPORTI ED AMBIENTE
SI SCALDA IL DIBATTITO SUGLI SCRUBBER IN SEGUITO ALLA
RICHIESTA DELLA COMMISSIONE EUROPEA ALL'IMO DI LIMITARE IL LORO USO
La coalizione CSA (Clean Shipping Alliance) 2020, che è
favorevole agli scrubber (filtri depuratori), ha aspramente
criticato la Commissione Europea per avere sollecitato l'IMO
(International Maritime Organization) a limitare l'uso dei sistemi
di purificazione dei gas esausti a circuito aperto (scrubber) nei
porti di tutto il mondo.
Ma le navi dotate di scrubber vengono sempre più
richieste ed almeno un terzo delle navi di nuova costruzione li
avranno, consentendo loro di continuare a consumare carburante più
conveniente ad elevato contenuto di zolfo.
Ai sensi del proprio limite dello 0,5% al contenuto solforoso
del carburante utilizzato dalle navi a partire dal 1° gennaio
2020, l'IMO attualmente approva l'uso sia degli scrubber a circuito
aperto, in cui l'acqua di lavaggio viene riscaricata in mare, sia i
sistemi a circuito chiuso, in cui l'acqua viene trattenuta fino allo
smaltimento presso una struttura portuale disponibile.
La Commissione Europea ha presentato una proposta di
"valutazione ed armonizzazione" affinché venga
presa in considerazione in occasione della MEPC 74 (Commissione per
la protezione dell'ambiente marino) dell'IMO, la cui riunione è
prevista a maggio a Londra.
Il direttore esecutivo della CSA 2020 Ian Adams afferma: "Questa
proposta è un tentativo da parte della Commissione Europea di
spingere a favore della limitazione degli scrubber, che sono
accettati in tutto il mondo dall'IMO, dall'Unione Europea e da altri
soggetti, quali strumenti accettabili per migliorare la qualità
delle emissioni atmosferiche nelle zone controllate".
"Nel giro di due settimane dalla stesura di una bozza, la
Commissione ha sottoposto la proposta a revisione in occasione della
riunione di un gruppo di lavoro svoltasi in un solo giorno e poi
l'ha presentata all'IMO" ha dichiarato.
"Chiaramente, si è trattato di un piano finalizzato
ad evitare la libera discussione e deliberazione che una proposta
con tale impatto di vasta portata richiederebbe".
Adams sostiene che la proposta della Commissione Europea "si
basa in gran parte su speculazioni" e che si è
riscontrata "l'assenza di prove credibili" a supporto
delle limitazioni agli scrubber.
"L'iniziativa adottata dalla Commissione Europea induce
senza motivo preoccupazioni infondate in un momento in cui ci sono
già questioni molto concrete nel settore marittimo riguardo
alla futura disponibilità ed idoneità ed al futuro
costo del carburante ed agli effetti sui traffici globali e sul
trasporto marittimo che ciò comporterà" afferma
Adams.
Secondo una recensione del broker marittimo con sede a Londra
Clarksons, solo il 4% circa della flotta marittima mondiale si è
messo in lista per l'installazione di scrubber in tempo per l'IMO
2020 e tuttavia questo tonnellaggio aumenterà sino a qualcosa
come il 10%.
Significativamente, peraltro, la Clarksons nota che il 32%,
quasi un terzo del registro delle ordinazioni di navi, sarà
dotata di scrubber, dal momento che si tratta di uno strumento più
conveniente per installare i sistemi nella fase di costruzione
rispetto a quella dell'aggiornamento, cosa che comporterebbe che la
nave rimanesse fuori servizio sino a sei settimane.
La CSA 2020, che rappresenta oltre 30 compagnie di navigazione
mercantile e passeggeri, afferma che i propri associati avevano
effettuato investimenti per preparare le loro navi alle regole
dell'IMO 2020, che "avallano l'uso di scrubber a circuito
aperto e chiuso in tutte le acque".
"Vedere la Commissione che fa questo passo… è
più che deludente" afferma Adams.
Singapore è di gran lunga il porto di maggior profilo ad
avere vietato l'uso di scrubber a circuito aperto nelle proprie
acque dal 1° gennaio 2020, ma anche diversi altri porti stanno
valutando l'adozione di divieti in tal senso.
Tuttavia, secondo alcuni esperti, il divieto in pratica
comporterà un impatto minimo sull'economia degli scrubber
installati sulle navi marittime, dato che esse sono già
dovute passare ai serbatoi con basso contenuto di zolfo quando
percorrono le SECA (aree di controllo delle emissioni solforose).
Nonostante il potenziale divieto per gli scrubber a circuito
aperto in porto, poiché si prevede che la differenza di
prezzo fra l'olio combustibile ad elevato contenuto di zolfo e
quello a basso contenuto solforoso sarà di circa 200 dollari
USA a tonnellata, i "vincitori" dell'IMO 2020 nel settore
del trasporto marittimo di linea potrebbero essere i vettori come la
MSC e la Evergreen che dispongono di una strategia favorevole agli
scrubber.
Inoltre, i broker con cui The Loadstar ha parlato di recente
stanno già puntando ad un mercato del noleggio a due livelli
dal prossimo mese di gennaio, nel quale le navi dotate di tecnologia
di filtri di depurazione si aspettano di imporre un notevole
sovrapprezzo di noleggio giornaliero.
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