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Federtrasporti, le nuove regole sul distacco dei lavoratori tagliano fuori l'autotrasporto
Villa: l'istituto serve ad abbattere il costo del lavoro a vantaggio soltanto delle aziende di alcune aree
6 novembre 2017
Le nuove regole sul distacco dei lavoratori approvate in Europa sono migliorative, ma eccettuano l'autotrasporto. Lo ha denunciato il presidente di Federtrasporti, Claudio Villa, evidenziando come il tema, malgrado impatti in modo rilevante sull'economia italiana, non entri invece nell'agenda politica nazionale.
Riferendosi all'accordo raggiunto alla fine dello scorso mese dal Consiglio dell'Unione Europea in merito alla direttiva sul distacco dei lavoratori, normativa creata con lo scopo di agevolare la prestazione di servizi nell'UE rispettando al contempo la concorrenza leale e i diritti dei lavoratori assunti in uno Stato membro e inviati dal datore di lavoro in un altro Stato membro in qualità di lavoratori distaccati, Villa ha specificato che l'accordo europeo per migliorare la disciplina del distacco internazionale taglia fuori l'autotrasporto che è rinviato a un Pacchetto Mobilità da approvare. «Stiamo parlando di un istituto, come il distacco dei lavoratori all'interno dell'Europa - ha rilevato il presidente di Federtrasporti - che all'atto pratico serve ad abbattere il costo del lavoro. Ma va a vantaggio soltanto delle aziende di alcune aree e danneggia fortemente quelle di altre».
Ricordando che nei giorni scorsi la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, ha parlato senza mezzi termini di «una concorrenza sleale da parte di società prevalentemente dell'Est Europa» che genera «grande disagio alla categoria dell'autotrasporto», Villa ha plaudito la presa di posizione di Serracchiani perché affronta una tematica praticamente inesistente nel dibattito italiano, silenzio - ha osservato - che non trova riscontro in altri paesi: «la Francia, anche tramite iniziative personali del presidente Macron - ha precisato il presidente di Federtrasporti - si è molto spesa sull'argomento, mentre in Italia il tema non riesce a trovare posto né nell'agenda politica, né sulle pagine dei giornali».
Villa ha specificato che l'autotrasporto, anche a causa di questa concorrenza, ha visto non soltanto scomparire quasi 17.000 imprese in sei anni, come risulta dai conteggi effettuati da Federservice, società di servizi del Gruppo Federtrasporti, ma nello stesso lasso di tempo ha ceduto a imprese straniere il 69,5% delle tonnellate-chilometro gestite in precedenza, secondo quando rilevato dal Centro Studi Confcommercio su dati Eurostat.
Inoltre Villa ha evidenziato un altro aspetto del fenomeno: «come avviene inevitabilmente quando si ingaggia una gara al ribasso - ha spiegato - la fantasia di chi non riesce a trovare un equilibrio nei bilanci si mette subito alla ricerca di sotterfugi ed escamotage. Non a caso soltanto tra il 2015 e il 2016, stando ai dati dell'Ispettorato del Lavoro, le forme irregolari di distacco nel solo autotrasporto sono cresciute del 116%. Così alla fine sommando regolarità a irregolarità si determina una conseguenza evidente: il costo del trasporto scende in maniera decisa e preoccupante. E di questo, forse, in molti saranno contenti. Ma non sarà proprio questo contenimento delle tariffe da pagare per movimentare le merci - ha concluso provocatoriamente Villa - a indurre tanti a restare in silenzio sull'argomento?».
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